Abbiamo incontrato Antonio al suo ultimo evento per fargli alcune domande chiave inerenti le sfide e i problemi che un organizzatore di eventi di formazione incontra lungo il suo percorso.
Come ti è nata l’idea di fare un evento di formazione?
L’idea di questo evento mi è venuta perché anni fa ho iniziato a partecipare come speaker ad altri eventi dello stesso settore, finché un giorno a forza di raccogliere i feedback dalle persone con cui parlavo, ho capito che c’era bisogno di qualcosa di più. Allora mi sono inventato un evento inizialmente solo on-line, quindi su internet, al quale hanno partecipato nella prima edizione 15.000 persone da 49 paesi del mondo. Il piano poi ha previsto una crescita trasformandosi in un evento dal vivo che abbiamo fatto nel terzo anno.
Oggi siamo alla sesta edizione dell’evento che è stata un grandissimo successo con oltre 400 persone provenienti da 32 paesi del mondo e da 5 continenti, per passare un weekend fantastico di formazione, di network e di divertimento di grande valore.
Quanto è importante per te coinvolgere i partecipanti durante l’evento?
Coinvolgere i partecipanti durante un evento è fondamentale. L’evento non è soltanto i due o i tre giorni di formazione che possono essere, ma è l’esperienza totale che ruota intorno all’evento. Le persone che vengono all’evento sono diverse da quelle che lo comprano per vederlo in streaming da casa, quindi fanno un investimento diverso, hanno una motivazione diversa e quindi l’engagement, diciamo così, è fondamentale.
Qual è la tua strategia di acquisizione clienti?
La strategia che utilizzo per acquisire le persone e fondamentalmente on-line quindi parte da una mailing list. Ho iniziato anni fa con il digital marketing classico e poi avendo costruito una mailing list interessante ho cominciato praticamente subito a ottenere dei grandi risultati, per cui non ho più avuto bisogno di fare list building più di tanto.
Usi solo il web o hai anche altri strumenti?
Ho un sito web che promuovo, faccio mailing ma non con regolarità, solo in alcuni periodi dell’anno. Questi sono più o meno gli strumenti che utilizzo, anche perché ho avuto la fortuna di avere sviluppato un ottimo passaparola grazie alla qualità dell’evento, quindi le persone arrivano sul sito col passaparola, passano per diversi canali ed entrano a far parte della mia mailing list e da qui iniziano a ricevere dei contenuti che li portano a decidere di acquistare l’evento che organizzo.
Coinvolgi il tuo pubblico nel processo di creazione del programma del corso?
Coinvolgo il pubblico nel processo di creazione dell’evento perché ancora una volta è l’esperienza totale che fa la differenza, e parte dell’esperienza è per il pubblico anche sentirsi partecipe della creazione di qualcosa che andranno a vedere in futuro.
Quanto tempo prima dell’evento inizi a promuoverlo?
Solitamente comincio a promuovere il mio evento 8-9 mesi prima, in questo caso oggi ho lanciato direttamente dal palco l’evento dell’anno prossimo, quindi stiamo parlando di 12 mesi di distanza.
Qual è l’ostacolo più grande che affronti ogni anno quando vuoi organizzare un evento?
Ci sono tanti ostacoli che incontro nella strutturazione dell’evento, prima di tutto trovare la venue, cioè il posto giusto in cui fare l’evento, poi riuscire a convincere le persone a venire, trovare i partner giusti con cui lavorare (perché voglio delle garanzie di un prodotto eccezionale) e quindi riuscire a mettere insieme un prodotto di qualità.
So che stai utilizzando anche lo streaming per chi non può venire al tuo evento, ti piacerebbe realizzare un evento interamente online?
La realizzazione di un evento di formazione interamente online è sicuramente qualcosa di fantastico da fare, io l’ho fatto nella prima edizione e come dicevo prima ho avuto 15.000 persone da 49 paesi del mondo, quindi sicuramente l’evento online è qualcosa che consiglio a tutti quanti.
Un consiglio o un trucco che daresti ad una persona che sta per organizzare il suo primo corso od evento di formazione?
Se volete fare un evento veramente speciale per quanto mi riguarda il discorso è molto semplice, un mentore che seguo dice: “common sense is not common practice” cioè “il buon senso non è pratica comune”.
Mettetevi nei panni di chi verrà all’evento. Quando andate voi agli eventi cosa c’è che non vi piace? Cosa c’è che non funziona? Perché qualcosa non ha funzionato? Le risposte sono molto semplici. Una volta che avete trovato queste risposte strutturate l’evento intorno al vostro cliente non per vendergli qualcosa, gli state dando un’esperienza fantastica, quindi è molto semplice.
Guida al Marketing
per Eventi di Formazione