Quanto è importante per te coinvolgere i partecipanti durante l’evento?
Coinvolgere direttamente tutti i partecipanti durante l’evento è molto importante, perché noi crediamo molto nel fatto che questi eventi formativi servono poi per essere applicabili durante la vita di tutti i giorni in azienda.
Riuscire a fare in modo che durante l’evento il pubblico partecipi e sia quindi partecipe, anche di quello che sono gli interventi, fa si che il messaggio che passiamo rimanga veramente addosso alle persone che vanno via da qui.
Tutto quello che dobbiamo fare è riuscire a dare una sorta di gaming ai presenti perché si sentano veramente parte di una tre giorni che parla “insieme a loro” e non soltanto “a loro”.
Hai dei prodotti che vendi ai tuoi clienti durante l’evento o appena al termine dell’evento?
Il nostro evento non è un festival in cui vengono venduti prodotti, ma un festival che mette in vetrina i migliori marketers che ci sono sul mercato chiamati per trasmettere delle expertise, delle tattiche, delle strategie.
Ovvio poi che alcuni personaggi che fanno content marketing, poi si presentino anche come consulenti che possono anche risolvere problemi in azienda. Però, una delle forze del festival è proprio quella di non fare marchette, e quindi dare soltanto una formazione.
Qual è la tua strategia di acquisizione clienti?
Noi strutturiamo ogni anno un piccolo funnel di digital marketing che parte da un video hero, che lanciamo circa 5 mesi dall’evento. In questo modo acquisiamo un po’ di lead.
Da lì passiamo a tanti piccoli video, che raccontano l’evento dell’anno precedente con storie e racconti di quello che c’è stato dal punto di vista emozionale, dal punto di vista formativo.
Quindi realizziamo delle piccole interviste per far sì che tutto questo piccolo funnel porti poi all’acquisizione dei biglietti.
I biglietti, ovviamente, partono da un prezzo scontato iniziale e poi arrivano a un prezzo molto più alto. Quindi più ci avviciniamo all’evento più l’effort per riuscire a convertire questo piccolo funnel diventa importante.
Coinvolgi il tuo pubblico nel processo di creazione del programma del corso?
Coinvolgere la community sul programma sarebbe veramente molto importante. Uso un condizionale perché in realtà è un qualcosa che per noi è molto futuristico.
Molti eventi cercano di chiedere anche al pubblico quale potrebbe essere la timeline che preferiscono, le tipologie di interventi che preferiscono.
Questo è qualcosa che crea una grande connessione con l’utente e che sicuramente proveremo a sperimentare nelle prossime edizioni.
Che cosa ha segnato il tuo momento di svolta nella tua vita professionale?
Io credo fondamentalmente che il nostro evento stia andando molto bene, perché ogni anno sta portando sempre più persone.
I partecipanti sentono che quello che gli offriamo è una formazione tout court e soprattutto sentono che chi fa formazione è un professionista che fa anche quello che spiega.
Questa è una cosa molto importante per noi dato che ci sono due grossi filoni in questo momento all’interno dei festival di marketing. Da una parte ci sono i formatori che formano, ma che non hanno poi un’attività di consulenza. E poi ci sono i consulenti che in realtà, oltre che spiegare quali sono le best practice, poi veramente le applicano in azienda, e che quindi possono raccontarti veramente quali sono le problematiche che poi incontrano.
Noi cerchiamo di fare un panel di persone che possono veramente rispondere alle domanda tipica “sì, ma ho questo problema cosa faccio a risolverlo?” perché lo hanno provato loro per primi.
Qual è l’ostacolo più grande che affronti ogni anno per organizzare il tuo evento?
Forse il più grande ostacolo che abbiamo, che è anche la nostra più grande forza, è che all’interno del nostro territorio c’è tantissima domanda di digital strategist, di marketing, e pochissima formazione.
Questo da una parte sembrerebbe soltanto una cosa buona perché noi andiamo a riempire un grande vuoto. In realtà invece è anche un problema, perché devi far capire alle persone qual è il valore di una formazione di marketing.
Tutte le aziende che come la mia fanno servizi trasversali alle aziende (io faccio video produzione), possono riuscire ad alzare il loro livello di formazione e riuscire a vendere meglio: vendere cose più adatte, vendere cose più utili.
Tutto questo è molto utile, perché oggi come oggi se non parli un pochino del linguaggio del digital marketing, se non capisci che queste strategie possono aiutarti, allora sei fuori dal mercato.
Un consiglio o un trucco che daresti ad una persona che sta per organizzare il suo primo corso od evento di formazione?
Il mio consiglio per chi organizza un evento è di pensare sempre che un evento va goduto.
Prima quando c’è questa suspence dovuta all’attesa, ma soprattutto durante l’evento stesso.
Per godersi l’evento tutti gli aspetti logistici – i service, il video, l’audio, il sonoro – per stare bene quei tre giorni sono importanti.
Perché puoi anche dare la più grande formazione del mondo, ma se non si sente bene quando il relatore parla, non si vedono bene le slide o gli eventi partono in ritardo l’esperienza che noi vendiamo ne risente.
Noi parliamo sempre di marketing esperenziale parlando di digital marketing: ecco quei tre giorni nel nostro caso sono un’esperienza che il nostro utente vive. Deve andare via dicendo “ho raccolto tantissimo contenuto, ma sono stato anche bene“.
Guida al Marketing
per Eventi di Formazione